L'inconscio atavico del cane

E’ mia opinione che il cane nasca con la paura atavica dell’uomo, saranno le esperienze di buona qualità e la ripetizione oltre che la generalizzazione che permetteranno al cane di contrastare paure innate e consentirgli di fare una vita serena.

La socializzazione del cane non è un copia incolla ma un insieme di esperienze volte a togliere valore o forza a simboli che potenzialmente possono evocare un significato interiore ed attivare risposte di paura.

Se conosco non ne ho paura.

Se si adotta un cane con paure specifiche o generalizzate, serve fare un serio percorso di desensibilizzazione.

Come dico spesso la desensibilizzazione è un’arte non una improvvisazione.

Come dico da qualche tempo: non è il cervello del cane difettoso ma lo stile di vita che gli viene fatto condurre.

L'inconscio del cane è un territorio affascinante e ancora in gran parte inesplorato. La psicologia animale ha da tempo riconosciuto che, anche se i cani non possiedono le stesse complesse strutture mentali degli esseri umani, manifestano comportamenti che suggeriscono una forma di inconscio. Attraverso il gioco, i sogni e persino alcuni disturbi comportamentali, possiamo intravedere indizi di un mondo interiore ricco e complesso. I cani, con la loro capacità di formare legami emotivi e la loro innata sensibilità al linguaggio non verbale, dimostrano di avere una vita emotiva che si sviluppa al di sotto della soglia della coscienza. Questo mondo sommerso è la chiave per costruire una relazione sempre più empatica e profonda con i nostri fedeli compagni a quattro zampe.